venerdì, marzo 12, 2010

Casa... Relax.

"La follia è una condizione umana. in noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, per tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere che è poi quella di far diventare razionale l'irrazionale. quando qualcuno è folle ed entra in manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. diventa razionale in quanto malato"
Basaglia.

Mi riscopro, mi ritrovo. finalmente mi sento, di nuovo, me.
Dovevo provare tutto questo dolore, tutto questo distacco per riprendermi?
Probabilmente ha solo accellerato un processo già in atto. Sentivo in me risvegliarsi la vita, ma piano piano, con leggerezza. tutto questo marasma mi ha rimesso in gioco di forza.
Ora si tratta di capire cosa fare di me, di noi, di questa vita che stravolge, investe, calpesta, tutto.

Questo mondo è molto difficile ultimamente. Se penso a 40 anni fa: nel 1970, ancora in pieno movimento culturale e studentesco... era ancora vivo Montale, tanto per dirne una.
E il lavoro era difficile da trovare, ma c'era. bastava crederci, e arrivava.
Mamma ha trovato posto come insegnante perchè non sapeva cosa fare.. a pensarci mi sembra buffo.
Ora che tutti cercano disperatamente una dimensione dove essere e non la trovano, ora che tutti sono in crisi e scoraggiati.
E' qualcosa che ci prende da dentro e ci toglie la voglia di andare avanti: distruttivo, atroce, presentimento di inutilità e morte.
Ed è la cosa peggiore che può succedere ad un essere umano. perdere la speranza, di poter vedere un mondo migliore.
Noi giovani ci stiamo passando tutti. L'italia è un posto che assorbe. Tutti corrono, qua fa schifo perfino la terra che calpestiamo.
Gli insetti scompaiono a mucchi, è questione di tempo prima che le api se ne vadano definitivamente...

E non c'è niente da fare se non cercare di distruggerci il più possibile, per finire presto la vita.
Come sono pessimista oggi, ma è vero: siamo tutti scoraggiati.
Arriviamo ad un punto in cui ci scontriamo con i pensieri della nostra infanzia, i nostri sogni, e la dura e cruda realtà. Questo mondo può andare avanti benissimo senza di noi.

E per tanto, ognuno deve cercare dentro di sè un modo per andare avanti. un segno di paradiso dentro l'inferno della terra. Amo Calvino...

Sta per arrivare la mia stagione preferita: quella delle risaie specchio. Il cielo lombardo si duplica, diventando enorme... abissale, ma stupefacente.

Ora sono a casa, tra le mie cose, tra i miei ricordi. un tuffo al cuore quando ho visto l'orango, altri sulle foto, ancora altri sulle pareti, i poster, il pc, la mia vita.
La mia vita com'era e com'è ora.
I miei sogni com'erano e come sono adesso...

Questo status di indeterminatezza mi ha sbattuto e ribattuto in un mulinello. lo dico sempre, ma è una condizione strana, tra il dolore e la felicità del riscoprirsi, del riamarsi, che mi lascia stremata e senza forze.
E bastava così poco: un dubbio.
L'anelito della ragione, il problema principale di ogni essere vivente.
In noi niente è così chiaro come appare a prima vista. Siamo convinti di una cosa, poi d'un tratto, ci rendiamo conto che quello che avevamo creduto essere vero, è in realtà tutt'altro.
capita, le persone cambiano, i vestiti si logorano, si invecchia. Si migliora, ci si perde...

poi però, quando ci si riscopre, si capisce che tutto era lì, esattamente come lo avevi lasciato quando avevi smarrito la strada. si è sempre noi, con le nostre basi. arricchiti dal nostro passato, pronti per il futuro.

Riguardo a stasera, non so come vestirmi. davvero.
mezz'ora ancora di relax, poi apro l'armadio, e decido.


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