mercoledì, novembre 14, 2012

Le dita

Mi hanno sempre affascinato le dita.
Quando ero piccola cercavo di capire come funzionassero. Me le guardavo, me le studiavo con calma e ne ero affascinata.
Ad essere sincera sono una delle prime cose che guardo in una persona.
Dalle dita si capisce tantissimo.
Intanto ci sono le unghie.
Chi se le mangia, chi le cura, chi se ne frega e le lascia lì sporche, chi le tiene lunghe per suonare la chitarra, chi cortissime perché rischia di far male a qualcuno.
Poi le pellicine, dolorosissime compagne di infanzia, che mia nonna tagliava con le forbicine.
Il giradito. Non ho ancora capito cos'è esattamente, ma ricordo mia cugina con un cerotto dire "m'è venuto il giradito!" e io pensavo avesse il dito al contrario, con l'unghia verso il palmo.
Poi ogni mano ha le sue dita, corte, lunghe, affusolate, tozze, e sono totalmente indipendenti dal resto della persona. A volte ho visto ragazze bellissime con mani tozze e grasse.
Le nocche. Non ci pensiamo mai ma sono stupende e uniche. Quelle delle falangi della mia mano sembrano delle bocche chiuse con labbra carnose.
E poi c'è il mignolo. Il mio dito mignolo è mignon, ma se lo guardi con attenzione capisci che è perfetto. Forte, utile, senza troppi millimetri, con una cicatrice bianca leggera che non ricordo da dove salti fuori. Forse è perfetto per me, perché è il mio mignolo!

lunedì, novembre 12, 2012

Novità(?)

Dopo quasi in anno di inattività scrittoria sono ritornata in carreggiata definitivamente.
Proprio stamattina ho iniziato a scrivere la tesi, ormai è a un passo da me e non voglio nè posso permettermi di farmela sfuggire.
Tante tante cose sono cambiate in un semplice anno.
Intanto, sono andata a montegrimano, quest'estate. È stata una settimana depurativa e di fatica ma mi ha riportato su un piano decisamente più reale Facendomi percepire fino in fondo la mia umanità semplice e transitoria.
Non voglio perdere questo percorso. Finché durerà sono decisa a buttarmici a capofitto.
Poi vedremo come proseguirà, sono consapevole del fatto che le mie passioni sono spesso fuochi di paglia che si estinguono velocemente.
Diamo un nome al mio percorso, si chiama Qwan Ki Do ed è un'arte marziale Cino-vietnamita.
Per quanto io non sia al top della forma in questo periodo (la menopausa farmacologica continua e mi hanno diagnosticato la seconda malattia cronica, cheppalle) continuo ad allenarmi intensamente e con tutte le energie che mi ritrovo. Se riuscirò un domani mi piacerebbe davvero diventare maestro di questa disciplina. Ma è presto e ci sono tante persone prima di me che saranno  disposte a diventarlo. Intanto preoccupiamoci di diventare saggia e matura, e magari di vincere le reticenze riguardo la gravidanza.
Che problema spinoso, prima o poi ne verrò fuori.
Poi è iniziato un nuovo anno scolastico. I ragazzi che 3 anni fa erano in prima sono arrivati in terza. Mi ricordo ieri di come errano piccoli, immaturi e poveri di spirito.
Adesso mi sembrano almeno un po' cresciuti, fisicamente dico. Alcuni sono diventati altissimi, altri hanno la cresta come el sharawy, le ragazze invece si truccano nei momenti di pausa.
Vorrei davvero che anche l'insegnamenti diventi parte integrante la mia vita, vorrei tante cose e sto iniziando a pensare che non mi dovrei sposare mai.
Quando prima invece mi sembrava un sogno per una splendida festa, adesso invece sto cercando di capire come funziono e se ho inteso bene -e credo di essere sulla buona strada- ho capito che proprio non fa per me. Mi piace di più pensare di avere una vita serena di coppia senza catene of vincoli. Boh. Vedremo.