Un cuore al 30 %

E' proprio vero che quando pensi a qualcosa o qualcuno in particolare improvvisamente ti compare davanti agli occhi. Anche se fa parte del passato o di un qualche periodo della vita che non vorresti ripercorrere del tutto.

A parte queste cavolate, ieri hanno diagnosticato alla nonna una funzionalità cardiaca del 30 %.
Vuol dire che ciò che il mio cuore compie ogni singolo battitio il suo lo fa di un terzo.
Un terzo di sangue al cervello, un terzo di sangue ai polmoni, un terzo di sangue agli organi interni.
Beh la situazione è grave, e più o meno ne sono coscente e preparata (mi manca tanto così per esplodere, lo ammetto, ma ci ho fatto il callo), però queste diavolerie della tecnologia medica ancora mi lasciano imperterrita.
Forse sarebbe ora che la smettessero di farla agonizzare con farmaci e che la lasciassero andare.
Man mano che passa il tempo non ci riconosce, compie gesti strani (tipo credere che ci siano delle pastiglie a mezz'aria da prendere e portarsele in bocca)e si mette a gridare il nome di mia madre a notte fonda in camera d'ospedale.
Forse sono egoista, inconcludente e senza rispetto per la vita degli altri ma sto ragionando in questo modo:
1) se non la portavamo in ospedale mercoledì scorso ci schiattava in casa causa polmonite e infarto
2) non riesce più a parlare e continua a regredire di testa
3) le piaghe da decubito iniziano a nascere
4) ha costantemente bisogno di qualcuno accanto che la controlli e di essere imboccata ad ogni pasto (che regolarmente vomita)
5) non riconosce, non parla, non dà segni emotivi particolari tranne qualche delirio.

Personalmente sono un pò stufa di questo "accanimento". è una donna di 94 anni che ha compiuto la sua vita fino in fondo, e fino agli ultimi giorni rideva felice alle mie battute. Adesso non è più lei, è un organismo aggrappato a ciò che resta da vivere ma soffocato da una sofferenza inutile.
Comunque questo cuore al 30% continua a battere.
Coraggio nonnina. La pace si avvicina!