venerdì, marzo 20, 2009

due giorni un pò così

Day 1)

Sveglia presto (alle 8, non è presto, è giusto), mi alzo, lavo e corro a prendere il treno con mamma. fuori c'è il sole e per la prima volta mi sento bene.
Colazione al bar con briosche e succo, prendo l'ultimo numero del fumetto di WoW (sono monotona...) e vado a milano.
Metro Pta Genova - Centrale passata con il Princeps.
Arrivo, aspetto monty.
-Sei pronto?
-Mi hanno detto che qua in realtà è proprio il funerale funerale... non una semplice commemorazione
-Ah...
Metro 2, centrale - S. Ambrogio.
La chiesa, splendida, addobbata a lutto - appena fuori dalla cancellata un gruppo gremito di gente che aspetta in silenzio.
Aspettiamo anche noi.
Da lontano vediamo Nuccio con le lacrime.
Poi arriva la sua fidanzata sorretta dai genitori, a malapena si muove.
Io mi chiedo che cazzo sono lì a fare.
Una signora gentile passa con un cespo di margherite e me ne offre una da appuntare alla giacca.
Lo zaino che pesa e io che non parlo o parlo poco.
Arriva Fiaschini (dalle orecchie da elfo) che piange.
La Martignoni vestita perfettamente al suo solito gli si avvicina. Poi si allontanano.
Io che mi chiedo che cazzo ci faccio lì. Monty che mi guarda e cerca di tirarmi su il morale.
Gioco con la margherita. Ha tanti petali bianchi e setosi, con il gambo verde mela.
Ecco, arriva il carro funebre.
Il corpo del mio professore di cinema è dentro una bara color castagno scuro coperta di margherite.
Mi guardo intorno e capisco solo allora che non l'avrei più visto uscire dal suo ufficio.
Che non avrei più potuto chiedergli di farmi da correlatore per la tesi.
Guardo Monty. E gioco con la margherita.
Entriamo in chiesa stando in fondo, dobbiamo prendere il treno per tornare indietro e il tutto è iniziato un pò tardi.
Il prete parla e inizia la funzione.
"Quando un ramo si spezza dall'albero e cade, solo Dio sa quanta neve c'è finita sopra".
Che metafora del cazzo per un morto suicida gettato dal balcone.
Io che mi chiedo che cazzo ci faccio lì. La margherita ha perso 2 petali dopo le mie torture.
Parla un docente.
"Nessuno di noi deve mai sentirsi solo, perchè non è vero..." e tante altre parole.
Usciamo dalla chiesa. Accompagno Monty in centrale e io proseguo per Lambrate.
Nel viaggio finisco il libro di 007.
A casa di Ian mangio un piatto di pasta in silenzio e scendo a comprarmi 2 duplo che divoro in una velocità incredibile.
Giochiamo. Sono distante. volevo studiare e oggi non ho combinato un cazzo.
alla fine mi rilasso quando mi sono fatta quasi uccidere da un nano.
E vado a casa di Tia a Pavia a dormire. Nel viaggio mi rilasso parlandogli un pò della sessione di giovedì, la prima in cui io faccio da master a loro.
Notte.

Day 2)
Sole vento iniziano "bene" la giornata. A dire il vero è stato sole, vento, pioggia.
Colazione cappuccino e briosche.
Arrivo in aula studio.
Apro il libro di storia dell'arte e provo a concentrarmi.
Alle 10 e 35 mi avvio a prendere il quaderno su cui scrivere la campagna di giovedì e ne scelgo uno idiota.
Lezione di Storia della lingua.
Tesina del cazzo.
40 fottutissimi versi da analizzare. Ogni singola parola.
Però può essere divertente. Spero.
Ritorno a casa con Pippo e ascoltiamo radio Deejay.
Arrivo a casa.
Mamma piange.
-Che c'è, che hai?
-La nonna è peggiorata, morirà lì, in un letto di ospedale...
[...]
-Papà è senza lavoro
[...]
-Tom è triste e non sa cosa fare con lei
[...]
-Io sarò orfana?
[...]
-Ho paura che mi chiamino dall'ospedale e mi dicano che è morta

Io in silenzio ascoltavo e aspettavo che le passasse lo sfogo.
Non sono ancora esplosa.
Credo però che mi manchi poco.

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